Giuliano Gallo, Nutrimenti, 2009

Aliseo

16.00
Nell’isola di Barbados è ormeggiato ciò che resta di una storia. Si chiama Pitcairn. La barca è in stato di abbandono, le vele sono poco più che brandelli. L’interno è stato saccheggiato, ma è rimasta ancora la placca d’ottone, con una scritta: “Venezia”. Gli abitanti dell’isola ne sanno poco. Sanno che, un anno prima, un uomo è arrivato a Barbados, da solo, su quella barca maledetta. Una volta a terra, l’uomo non ha fatto altro che appendere una corda a un ramo e impiccarsi. Magari è per deformazione professionale o, più probabilmente, per un irrazionale, istintivo legame con quell’uomo, che un giornalista – anche lui velista, anche lui di Venezia – decide di ricostruirne la storia. Partirà dalla foto della barca in degrado, troverà presto il nome di chi l’ha condotta fin lì e, un tassello dopo l’altro, riuscirà a ricostruire la storia che ha portato quell’uomo a morire in un’isola dall’altra parte dell’oceano.

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