Pratt Hugo, Rizzoli, 2020

Aspettando corto

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È il 1970 quando in Francia, sul settimanale «Pif Gadget», fa la sua comparsa Corto Maltese, destinato a diventare uno degli antieroi più famosi del fumetto italiano e non solo. L’anno dopo esce la prima e unica autobiografia del suo creatore, Hugo Pratt. Dall’infanzia in Africa alla giovinezza a Venezia. E poi gli inizi come disegnatore, l’Argentina, l’Inghilterra, le molte donne e gli amici. Pratt prima di Corto e del successo internazionale. Aspettando Corto è un’autobiografia insolita. Raccontati con il ritmo della finzione letteraria, i ricordi sono modellati per rendere straordinario ciò che si legge. Pratt si ricorda bambino e, non senza un certo autocompiacimento, ben più consapevole degli adulti che lo circondano. Intuisce l’assurdità del regime e della sua traballante ideologia. Ma soprattutto Pratt si diverte a raccontare; sembra quasi volersi congratulare con se stesso per aver saputo succhiare la vita fino al midollo. È un Pratt malizioso e disinibito, vitale e riflessivo. Quello che emerge si trova poi nelle sue opere più grandi, e nei suoi personaggi più iconici. Da Corto al capitano Koïnsky. Come dice lui stesso: «Allora ancora non sapevo che lo spettacolo del mondo stava diventando il mio archivio vivo di disegnatore. Avevo tredici anni!»

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