Lewis Clyde Herbert, Adelphi

Gentiluomo in mare

13.00
Che cosa si prova a cadere da un piroscafo in mezzo al Pacifico? Chiedetelo a Henry Preston Standish, il protagonista di questo piccolo libro, un agente di Borsa di New York che si è appena concesso la sua prima vacanza solitaria per poi, una volta al largo, cadere inopinatamente in mare. Sposato, con due figli e una carriera so­lida, Standish è un bravo cittadino, «scialbo co­me una tela grigia», che non ha mai avuto dub­bi o cedimenti, ma a un tratto ha sentito il biso­gno di partire. Se il viaggio non andrà come sperato è solo colpa della sua condizione di gentiluomo – fonte ultima dei suoi guai –, che gli ha impedito di urlare a squarciagola per chie­dere soccorso. Quando infatti si decide a farlo è troppo tardi e si ritrova in pieno oceano, men­tre la nave si allontana per sempre all’orizzon­te. Le ore successive le passerà a riflettere sulla tragica ironia della sua sorte: una minima odis­sea tutta interiore che lentamente si trasforma in una sorta di regressione talassale, in un livi­do ritorno a una agognata condizione prena­tale. E su quello che in fondo è solo uno scivolo­ne, Lewis costruisce – con un senso dell’equili­brio che ha del miracoloso – un apologo beffar­do e una novella perfetta.

Vuoi tenerti aggiornato?

Iscriviti alla newsletter per non perdere le occasioni di incontro e approfondimento e scoprire anche libri e corsi che non ti aspettavi