Aa.vv., Iperborea, 2020

Parigi The Passenger

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Un anno dopo essere stato a Berlino, The Passenger torna a esplorare una città e va nella capitale dell’amore, Parigi.
Il libro si apre con un pezzo dell’architetto e critico d’arte Thibaut de Ruyter che, partendo da una lettera d’amore al Centre Pompidou, riflette sulla tradizione dei presidenti francesi di «regalare» un grande progetto alla città; oggi al loro posto ci sono sponsor privati con grandi mezzi e poche idee. A un occhio attento Parigi si rivela più variopinta di quanto le guide turistiche vorrebbero farci credere: vi convivono una incredibile varietà di culture e di storie. Come quella della più grande comunità cinese d’Europa, descritta dal giornalista Tash Aw: la nuova generazione mescola le proprie origini con i valori francesi di liberté, égalité, fraternité e decide di far sentire la propria voce protestando contro il razzismo.
E poi, lo sapevate che Parigi è la capitale della Sape, un movimento sociale nato in Congo e incentrato sul culto dell’eleganza? Frédéric Ciriez e il sapeur Jean-Louis Samba ci svelano i codici segreti di questo dandysmo centrafricano. Il giornalista James McAuley ci racconta poi, in un articolo uscito sul The Guardian, come in una Francia – e una Parigi – ossessionate dalla laicità di stato, gli omicidi di due anziane donne ebree siano stati strumentalizzati per dare nuova forza a una crescente islamofobia.
Lo scrittore e chef Tommaso Melilli ci accompagna alla scoperta della bistronomie, la rivoluzione culinaria degli ultimi vent’anni che ha portato una generazione di cuochi stufi dell’ambiente rigido dei grandi ristoranti a portare l’alta cucina ai tavoli dei bistrot di quartiere. La giornalista Alice Pfeiffer analizza gli stereotipi legati alla parigina, una donna che esiste quasi solo nella fantasia dei grandi registi e delle redattrici delle riviste di moda, eppure rimane uno dei maggiori prodotti di esportazione della capitale francese.
Un altro simbolo che viene ridimensionato è l’immagine degli Champs Élysées, da viale del lusso e del potere a palcoscenico delle proteste dei gilet gialli: Ludivine Bantigny ci spiega come la madre di tutte le strade parigine ha finito per incanalare il malcontento e l’odio di una parte del paese.
Il rapporto tra capitale e provincia è centrale nel saggio della scrittrice e giornalista Blandine Rinkel, che svela molte delle difficoltà che incontra chi arriva a Parigi, da turista o da studente, e si scontra per la prima volta con la città reale, così diversa da quella idealizzata dal cinema e della letteratura, e con una certa spocchia dei parigini. Anche Samar Yazbek è un’amante della Parigi letteraria, e racconta i suoi viaggi – fisici e non – tra la capitale francese e la sua Damasco, da cui è fuggita a causa della guerra.
Ma non sono tutti uguali gli abitanti della capitale, ci sono anche gli ultimi romantici del calcio di una volta che tifano il Red star, la squadra parigina e partigiana del famigerato dipartimento 93 descritto da Ladj Ly nel film I miserabili. A parlarcene è un grande appassionato, lo scrittore Bernard Chambaz.Chiudiamo con un testo di Teresa Bellemo sulla trasformazione di Parigi, per volontà della sua sindaca Anne Hidalgo, nuova stella dell’ambientalismo europeo, che immagina una metropoli in cui i parcheggi lasciano il posto agli alberi e alle biciclette.

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