Isabella Panfido, Bottega Errante Edizioni, 2023
Lagunario
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La scrittrice, con la sua lingua inconfondibile: distinta, poetica e coinvolgente, incide un “piccolo” universo di umanità, di storia e di testimonianze artistiche spesso sconosciute. Il suo andar per isole tende metaforicamente a un punto focale che è la Città, Venezia la metropoli d’acqua Serenissima, che dà un senso profondo a questo mirabile viaggio, e che la scrittrice celebra a suo modo, e sempre con grande amore.
Un codice linguistico fortemente poetico all’interno della rete narrativa penetra questo Lagunario, la cui suggestione letteraria è ben resa dalle parole stesse dell’Autrice: “Isole vedute e immaginate, lingue di sabbia inghiottite dall’acqua e rigurgitate, bocche dalle labbra di terra spalancate al mare, erba che diventa alga, violacee fioriture di mare, bianco polline effuso che diventa schiuma, sale che si fa luce, uccelli subacquei e pesci volanti, praterie d’acqua e orti di conchiglie, valli senza monti, colline di vapore, viottoli liquidi, sentieri di limo, venti chiari e venti scuri, aria di mare e odore di terra, acqua che rigenera, acqua che invade, acqua che sana e ammala, acqua che nutre e insegna, acqua mai sazia, acqua che devasta, acqua innocente, acqua sempre diversa, acqua meticcia”.
Il Lido, Murano, San Giorgio, Sant’Erasmo... Isabella Panfido racconta dodici isole della laguna veneziana e per ognuna di esse offre una mappa originale e poetica. Il suo andar per isole tende metaforicamente a un punto focale che è Venezia, la metropoli d’acqua, che dà un senso profondo a questo mirabile viaggio, e che l’autrice celebra a suo modo, sempre con amore. Quest’opera non può che ricordare i Microcosmi di Claudio Magris per la capacità di intrecciare il dato storico a quello poetico, di far convivere citazioni da cronache e documenti e leggende popolari, per la felicità d’ispirazione e per la struttura fatta di capitoli-luoghi.Una dichiarazione d’amore alle isole e alle acque “sacre, inviolabili” della laguna.Lagunario ha avuto 3 edizioni con il marchio Santi Quaranta, è stato tradotto e pubblicato in Inghilterra e ha inoltre vinto il Premio Gambrinus Mazzotti, il Premio La Voce dei Lettori e il Premio Latisana .
Un codice linguistico fortemente poetico all’interno della rete narrativa penetra questo Lagunario, la cui suggestione letteraria è ben resa dalle parole stesse dell’Autrice: “Isole vedute e immaginate, lingue di sabbia inghiottite dall’acqua e rigurgitate, bocche dalle labbra di terra spalancate al mare, erba che diventa alga, violacee fioriture di mare, bianco polline effuso che diventa schiuma, sale che si fa luce, uccelli subacquei e pesci volanti, praterie d’acqua e orti di conchiglie, valli senza monti, colline di vapore, viottoli liquidi, sentieri di limo, venti chiari e venti scuri, aria di mare e odore di terra, acqua che rigenera, acqua che invade, acqua che sana e ammala, acqua che nutre e insegna, acqua mai sazia, acqua che devasta, acqua innocente, acqua sempre diversa, acqua meticcia”.
Il Lido, Murano, San Giorgio, Sant’Erasmo... Isabella Panfido racconta dodici isole della laguna veneziana e per ognuna di esse offre una mappa originale e poetica. Il suo andar per isole tende metaforicamente a un punto focale che è Venezia, la metropoli d’acqua, che dà un senso profondo a questo mirabile viaggio, e che l’autrice celebra a suo modo, sempre con amore. Quest’opera non può che ricordare i Microcosmi di Claudio Magris per la capacità di intrecciare il dato storico a quello poetico, di far convivere citazioni da cronache e documenti e leggende popolari, per la felicità d’ispirazione e per la struttura fatta di capitoli-luoghi.Una dichiarazione d’amore alle isole e alle acque “sacre, inviolabili” della laguna.Lagunario ha avuto 3 edizioni con il marchio Santi Quaranta, è stato tradotto e pubblicato in Inghilterra e ha inoltre vinto il Premio Gambrinus Mazzotti, il Premio La Voce dei Lettori e il Premio Latisana .