Francesco Zampieri, In Edibus, 2014

1975 la marina rinasce

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Nei primi anni Settanta del XX secolo, la situazione geostrategica nel Mediterraneo appariva sempre più precaria: nel bacino orientale del Mare Nostrum, il confronto militare tra Israele e gli Stati arabi era tornato a riaccendersi (nel 1967 e nel 1973) e nuove crisi erano in fase di gestazione; in Nord Africa, le Marine dei locali Stati arabi stavano conoscendo una crescita esponenziale delle proprie capacità operative, grazie anche all’abbinata missile-motosilurante. In quegli anni, era in corso anche la definizione del regime giuridico che avrebbe dovuto regolare lo sfruttamento del mare e questo “bene comune” sarebbe diventato, molto presto, teatro di nuove dispute. A fronte di questa situazione, la Marina Militare italiana – che si trovava in prima linea nella gestione di queste emergenze – rischiava di estinguersi: il naviglio era invecchiato senza venire sostituito e anche le poche unità navali moderne abbisognavano comunque di interventi di ammodernamento e di manutenzione per poter fronteggiare le nuove minacce. La classe politica e l’opinione pubblica apparivano assolutamente inconsapevoli di quanto stava avvenendo sull’uscio di casa. La Marina Militare – sotto l’energica guida del suo Capo di Stato Maggiore, l’Ammiraglio di Squadra Gino De Giorgi – seppe definire lo scenario geopolitico e geostrategico ed ebbe il coraggio e la forza di richiamare l’attenzione del Paese sulle minacce marittime che incombevano sullo stesso e sulle condizioni in cui versava la Forza Armata. Con la pubblicazione del Libro Bianco della Marina (1973) la classe politica e l’opinione pubblica furono in grado di comprendere l’importanza vitale che il mare rivestiva per l’Italia ed il ruolo insostituibile della Marina Militare. Il Parlamento, con la Legge n. 57 del 22 marzo 1975, autorizzò una spesa straordinaria di mille miliardi di Lire per «Costruzione e ammodernamento di Mezzi Navali per la Marina Militare». Grazie a questa Legge la Marina poté sopravvivere ma, soprattutto, rinascere, sviluppando l’orizzonte culturale e lo strumento operativo per affrontare le sfide dell’ultima parte del XX secolo e quelle dei primi anni del nuovo millennio.

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