Patrick Villiers, Ancre

Tratta dei neri e navi negriere nel XVIII secolo

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Si chiamavano Licorne, Marie Séraphique, Olympe, o Artibonite. Navigavano nell’oceano Indiano o nell’Atlantico, verso le Antille per portare in Francia e nei porti europei le derrate coloniali il cui consumo era in piena espansione nelle città, ma nel traponte e sul ponte, si ammassava il carico umano, indispensabile per produrre questa nuova ricchezza.
Dal 1595 al 1866 sono state fatte almeno 27.235 spedizioni di navi negriere europee attraverso l’Atlantico, di cui 3.343 fatte da navi francesi. Qual era la realtà di una nave negriera, com’era organizzata una campagna di tratta, quali erano le rotte e i luoghi di tratta, la composizione e la consistenza di un carico da tratta, perché tante armi da scambiare?
Patrick Villiers, professore universitario emerito in storia marittima, cinque volte laureato all’Accademia di Marina, si propone di fornire alcune risposte basandosi sui documenti d’archivio. I giornali di tratta sono molto rari. La pubblicazione commentata del giornale di bordo della Licorne di Bordeaux, partita dal Mozambico nel 1788, permette di completare la conoscenza di questo traffico di esseri umani il cui unico torto era di avere la pelle nera.

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