Achille Rastelli, Mursia, 2011

Italiani a shangai

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Alla fine del XIX secolo il grande impero cinese era oggetto di un vero e proprio assalto coloniale da parte di Francia, Gran Bretagna, Germania e Giappone. Anche l'Italia decise di partecipare alla corsa per accaparrarsi zone d'influenza in quel lontano mondo, cercando di ottenere concessioni e trattati commerciali a lei favorevoli. A causa del contesto geografico, fu la Regia Marina ad avere un ruolo preponderante nello stabilire i contatti con il celeste impero, attraverso missioni navali nelle acque dell'Estremo Oriente e, soprattutto, nell'ambito della cosiddetta rivolta dei Boxer del 1900, conclusasi con l'armistizio dell'8 settembre 1943 e l'esecuzione dell'ordine di autoaffondare le navi piuttosto di lasciarle al nemico. Adempimento che i marinai pagarono a duro prezzo, perché furono poi abbandonati dal sistema politico e militare italiano, in totale disfacimento. Un libro che cerca di tracciare la storia dell'evanescente penetrazione italiana in Cina, ma anche una narrazione mossa dal desiderio di restituire la dignità a centinaia di ragazzi italiani che furono lasciati soli, in balia di una storia più grande di loro.

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