Marco Cuzzi, Guido Pigliasco, Odoya, 2016
Storie straordinarie di italiani nel pacifico
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Inviaci una richiesta che cerchiamo in fondo agli scaffali
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L’Italia è da sempre terra di emigrazione verso nuovi mondi. Tra i tanti approdi di questo popolo di viaggiatori il Pacifico è uno dei meno noti. In quel vasto mondo, fatto di continenti, arcipelaghi, isole, popoli e culture lontane e quasi aliene, l’Italia moderna ci andò poco. Alcuni italiani lasciarono tuttavia nel Pacifico delle indelebili tracce. È proprio di loro che vogliamo raccontarvi le gesta, le miserie, le imprese e i fallimenti.Esploratori, avventurieri, militari, medici, capitani, artisti e scrittori: personaggi assai diversi per cultura, indole, finalità. Si narrerà del capitano John Dominis e del suo misterioso passato alle Hawaii, dell’attivista politico e scrittore Raffaello Carboni, di Celso Cesare Moreno, per cinque giorni al servizio del re hawaiano, e di Gina Sobrero, l’unica voce femminile di questi viaggi nel Pacifico; si racconteranno le avventurose vite degli esploratori Luigi Maria D’Albertis e Odoardo Beccari, le speranze dei coloni veneti e friulani diretti a Port-Breton, e si osserveranno queste terre lontane con gli occhi di Gino Nibbi, Raffaello Sanzio Kobayashi e Giulio Masasso. Personaggi differenti, ma accomunati dalla felice definizione che Hugo Pratt, uno dei pochi artisti italiani ad aver ripercorso e raccontato il Pacifico, diede al suo Corto Maltese: “gentiluomini di fortuna”.Avvicinandoci al 50° anniversario dell’indimenticabile Una ballata del mare salato pubblicata da Pratt a puntate nel 1967, abbiamo voluto chiedere a storici, antropologi, giornalisti e scrittori di aiutarci in questa ricerca e raccolta, raccontandoci dieci storie, intime e remote, di altrettanti italiani che, a cavallo tra il 1850 e il 1950, lasciarono la madrepatria inseguendo un’utopia.