Sabrina Minuzzi, Marsilio, 2020

La Peste e la stampa. Venezia nel XVI e XVII secolo

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Quest'anno è quasi inevitabile riflettere sulle passate pandemie e sulle reazioni istituzionali e individuali di fronte a un nemico invisibile che nel corso della storia ha condizionato pesantemente le vite di ciascuno. Il volume propone un racconto costruito su una scelta di testi a stampa un tempo molto diffusi, ma oggi rarissimi, apparsi sul territorio italiano, per lo più veneto, sotto l'incalzare delle ondate epidemiche del Cinque e Seicento. Si tratta di esemplari unici come il foglio con le ricette per automedicazione insegnate da una «medichessa» al servizio della Repubblica, o un altro che raccoglie i motti (anche di spirito) che comparvero sui cartelli affissi alle botteghe serrate della città, o l'altrettanto unico campionario di versi di consumo su foglietti volanti, un po' mordaci, un po' moraleggianti o semplicemente desolati. Fanno da contrappunto e contesto i tanti provvedimenti ufficiali di confinamento e disinfezione stampati su fogli volanti, insieme a un toccante resoconto protogiornalistico dei giorni più cupi della Venezia appestata e reietta dagli altri stati. Pur senza scomparire, nei decenni le ricorrenti pandemie divennero più controllabili localmente anche grazie alla duttilità della stampa effimera, impiegata per scopi pratici oltre che ricreativi.

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