Alain Gerbault, Mare Verticale, 2016

Le Isole della bellezza

18.00
Nel 1921 Alain Gerbault decise di cambiare vita e comprò una vecchia barca da regata, Firecrest, con la quale realizzò nel 1923 la prima traversata dell’Atlantico in solitario da est a ovest. Nel 1924 ripartì per i mari del Sud, per poi raggiungere Le Havre nel 1929. Questo giro del mondo gli valse la fama internazionale. Sempre attirato dal mare e dalla Polinesia, della quale s’innamorò durante il suo periplo, ripartì nel 1932 su una nuova barca, la Alain Gerbault. Alla fine del 1933, gettò infine l’ancora alle isole Marchesi, prima tappa di quella che avrebbe chiamato «la rotta del vero ritorno». E fu una liberazione, come se, dopo anni di tormenti e di erranza, Gerbault si ritrovasse. Condividendo la vita degli isolani, la loro pesca, i loro giochi, annotando le loro leggende, esplorando le isole una a una, condusse una vita libera, senza preoccuparsi delle convenzioni – e le prime pagine di questo racconto brillano della felicità raggiante della riscoperta. Più tardi verrà il tempo del fallimento e della disgrazia, che egli evocherà con rabbia in Un paradiso che muore, quando tutti i suoi sforzi per salvare la cultura polinesiana si scontreranno con la dura legge della «crudele civiltà bianca». Ma per il momento, Gerbault si abbandona al puro piacere dell’avventura. Isole di bellezza è forse il più bel libro di Alain Gerbault, in ogni caso il più felice, il più sereno.

Vuoi tenerti aggiornato?

Iscriviti alla newsletter per non perdere le occasioni di incontro e approfondimento e scoprire anche libri e corsi che non ti aspettavi