
Roberto Gargiulo, Biblioteca Dell'immagine, 2004
La Battaglia di lepanto
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Era l'alba e un mare di vele ricopriva il Mediterraneo. Più di cinquecentonavi andavano lentamente schierandosi, in un impressionante silenzio e,su di esse, 150.000 uomini attendevano l'inizio di una giornata che,per molti di loro, sarebbe stata anche l'ultima.Quel 7 ottobre 1571 lo specchio d'acqua posto a meridione delle isoleEchinadi, allora denominate dai Veneziani Curzolari, sarebbe statoinfatti il teatrodella battaglia di Lepanto, un giorno destinato a restare nella storia.All'alba del 7 ottobre 1571 più di 150.000 uomini, imbarcati su oltre 500navi, corsero incontro al loro destino. Quasi un terzo di essi non avrebbevisto il tramonto di quello stesso sole.Un mare di vele ricopriva le acque del Mediterraneo. Suoni, colori eluci siaccavallavano in un caleidoscopio confuso ed affascinante. La vigilia di unabattaglia racchiude sempre in se elementi tra loro profondamente diversi edil valore cruciale del momento storico si incrocia sempre con i millepercorsi individuali di coloro che ne saranno i reali protagonisti.Lepanto rappresenta in fondo un atto, sia pure importante, del secolarerapporto tra Oriente ed Occidente, che ha sempre oscillato tra incontro escontro, tra dialogo e desiderio di sopraffazione.L'elemento religioso ha aggiunto semmai un ulteriore tassello a questocomplesso confronto.Cristianesimo ed Islam hanno così finito con l'identificare e rappresentaredue civiltà che in realtà si sono sempre affrontate, sin dai tempi piùremoti.A Lepanto il confronto raggiunse il suo apice. Una strana "internazionale"cristiana formata da spagnoli, napoletani, veneziani, pontifici, piemontesi,cavalieri di Malta, lombardi, persino reparti irregolari o prezzolati diinglesi e francesi si gettò in una mischia sanguinosa dove il coraggio nelcorpo a corpo e la ferocia primordiale della lotta contarono in fondo piùdei principi strategici.Tutti contribuirono nel fronte cristiano a costruire una vittoria che fornìun segnale di enorme valore: era finito il mito dell1invincibilità ottomana.Il valore simbolico della giornata di Lepanto ha in realtà avuto la megliosu quello più strettamente militare, politico e anche storico. Il 7 ottobreha segnato l'inizio di un'inversione di tendenza, di una nuova fase neirapporti tra Europa ed Impero Ottomano.I momenti di rottura tra Occidente e Oriente sono stati frequenti, ma sonostati anche intervallati da lunghe pause di riflessione e di scambioreciproco, che hanno arricchito culturalmente ed economicamente i due eternicontendenti. Questo precario equilibrio tra culture diverse accompagna così anche inostri giorni e ne è anzi protagonista. L'analisi storica della giornata diLepanto può allora aiutare tutti noi a migliorarlo, riconducendo la storiaad uno dei suoi valori essenziali, quello di maestra di vita.