Boccaccio, nel suo Decameron, afferma che non c’era né medico né medicina che potesse fermare le epidemie di peste. Di rimedi e cure, però, in quegli anni, non ne mancavano affatto. L’unico problema era che non erano quelli giusti.
Teorie sulla causa dell’epidemia
La teoria medica più in voga sulla causa della peste era quella degli umori, ideata da Galeno, un medico del II sec. d.C., secondo il quale la salute dipendeva dall’equilibrio dei quattro fluidi del corpo. Quando questa armonia veniva a mancare, la conseguenza era la peste.
Nel 1347, la Facoltà medica di Parigi spiegò che la “corruzione dell’aria” era causata da una congiunzione astrale sfavorevole e da eclissi. Assieme a questa teoria, si diffusero presto in tutta Europa anche i suoi rimedi, e cioè obbedire a quanto indicato dai medici. Ed affidarsi alla Bontà divina.
La religione e i rimedi medievali contro la peste
Il che significa un fioccare di ex voto ai Santi guaritori e di forme di venerazione per le loro immagini e reliquie, processioni e lasciti – per i ricchi, perlomeno. Basti pensare che due delle più belle chiese di Venezia – la Chiesa del Redentore e la Basilica di Santa Maria della Salute – sono il risultato di un voto fatto a Dio perché salvasse la città dalla peste.
Altre soluzioni erano i pellegrinaggi – in Terra Santa, a Santiago di Compostela o a Roma, soprattutto – e le preghiere appese al collo come amuleti.
Le erbe medicinali
Un’altra terribile epidemia di peste – quella del 1656 – portò alla nascita del famoso costume del Dottore della Peste, che nel suo lungo naso portava erbe profumate che, assieme all’aglio o ruta che masticava, tenevano alla larga i miasmi della peste.
Ma già 3 secoli prima i medici, per proteggersi dalla peste, consigliavano ai cittadini di profumare le loro case e gli abiti, di usare molte spezie, di bagnarsi con l’aceto e di masticare o portare con sé erbe.
Le sostanze aromatiche più consigliate erano zafferano, scorze di cedro, rose, viole e grani di mortella.
Scoprire la medicina religiosa medievale
Per riscoprire tutto questo e molto di più, Geografismi ha progettato per voi l’Itinerario Peste e Anima, che vi condurrà attraverso queste tappe:
- l’isola di San Francesco, dove scoprirete come l’anima veniva – e viene tuttora – curata con la preghiera e la spiritualità di quest’oasi di pace;
- le barene, dove conoscerete la flora unica di questo ambiente e le erbe medicamentose utilizzate anche nel Medioevo;
- la spezieria di San Servolo, che fa ancora oggi tesoro di spezie, erbe e saperi antichi.