Susan Casey è riuscita a scrivere un libro che non lascerà indifferenti gli appassionati di mare siano essi studiosi, meteorologi, marinai, surfisti o semplici diportisti come noi. E questo perché le onde anomale sono un fenomeno naturale con il quale conviviamo da sempre e delle quali parimenti sappiamo poco o nulla e per questo l’uomo ne è da sempre affascinato.
Le onde anomale si sollevano all’improvviso nell’oceano inghiottendo e spazzando via tutto ciò che incontrano lungo la loro traiettoria. Nel febbraio del 2000 la nave “Discovery” riesce miracolosamente a scampare alle onde anomale al largo dell’Alaska ma tra il 1992 e il 1997 sono ben 367 le navi che vengono inghiottite e spezzate da queste onde alte anche trenta metri.
Laird Hamilton invece le cavalca e le sfida; le asseconda e a volte prova a prevederle.
Ecco il miracolo di questo libro e della sua autrice: riuscire a condurci per mano in un mondo che pochi conoscono fatto di uomini che a questo fenomeno hanno dedicato la vita.
Attraverso le esperienze dirette in un’indagine giornalistica e narrativa che accanto al rigore della scienza riesce a combinare devozione saggezza e follia.
Un’ avventura che svela misteri di relitti e una grande lezione di rispetto e umiltà su tavole da surf.
Quando abbiamo guardato quelle onde immense e le abbiamo sentite sbattere contro la nave e abbiamo visto l’impatto del vento impetuoso, ci siamo resi conto della grande potenza degli elementi, di quanto siano forti e crudeli e di quanto noi esseri umani siamo impotenti quando siamo alla loro mercé.
(Merlyn Wright, passeggero della sventurata nave Oceanos)