L’acqua alta a Venezia è una delle caratteristiche uniche della città. Non è altro che un picco di alta marea, che colpisce la città soltanto in autunno e in inverno – in particolare a Novembre e Dicembre.
Ma dall’inizio del XX secolo la situazione è andata peggiorando sempre più. Perché?
Cosa succede quando c’è l’acqua alta a Venezia
La marea, in tutti i mari, cresce per 6 ore e cala per le 6 ore successive. Il picco che causa l’acqua alta, quindi, si verifica nel mezzo della fase crescente.
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Come si misura l’acqua alta
L’acqua alta si misura sullo zero mareografico di Punta della Salute. Quando la marea massima prevista supera i 110 cm, la popolazione viene avvisata. Ma poiché il 97% della superficie di Venezia si trova a circa 100 cm sul livello del mare, il livello dell’acqua è problematico solo nelle zone più basse della città.
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Il caso di Piazza San Marco
L’unico problema è che l’area più bassa della città è Piazza San Marco. Una marea eccezionale sopra i 140 cm, insomma, significa 60 cm di acqua nel cuore del centro storico di Venezia.
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Come proteggere Venezia?
Ecco perché è necessaria la costruzione delle barriere mobili del MOSE, il cui sistema di funzionamento è visibile al Punto Mose, nella zona nord dell’Arsenale: per proteggere il patrimonio artistico e culturale delle città sulla laguna, ma soprattutto i loro abitanti.
Ma perché l’acqua alta sta diventando sempre più problematica?
Perché l’acqua alta a Venezia è un problema serio
Questi sono i motivi:
- negli ultimi decenni, le acque alte sono diventate più frequenti e intense: c’è sempre più il rischio che si ripeta un disastro come quello del Novembre 1966, con una marea di 194 cm;
- oltre ai disagi per i cittadini e le loro abitazioni e negozi, le maree causano un lento deterioramento degli edifici e dell’ecosistema;
- Venezia rischia di essere allagata per due ragioni: da un lato il fenomeno storico della subsidenza, che vede la città sprofondare lentamente; dall’altro, l’innalzamento delle acque del Mediterraneo, dovuto ai noti eventi climatici.;
- l’erosione è la conseguenza delle deviazioni dei corsi dei fiumi dalla laguna e, dal dopoguerra, dell’asportazione di sabbia e ghiaia dagli alvei. Questo significa che la quantità di sabbia portata al mare dai fiumi è notevolmente diminuita;
- l’abbandono delle campagne negli ultimi 60 anni: il terreno incolto è meno erodibile di quello lavorato, quindi al mare arrivano meno sedimenti. E così può avanzare;
- l’effetto serra, che provoca il lento scioglimento dei ghiacciai e, dunque, l’innalzamento del livello dei mari.
Insomma, che il pericolo sia immediato o meno, Venezia e le altre città sulla laguna hanno bisogno di essere protette.