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Cacciatore di corsari

17.00
XV secolo. Nel Mar Mediterraneo la situazione è diventata insostenibile: corsari e pirati distruggono e razziano navigli e villaggi costieri e i conseguenti danni al commercio marittimo sono incalcolabili. Il re di Castiglia Enrico III affida allora al giovane e valoroso cavaliere Pero Niño il compito di eliminare una volta per tutte i pericolosi predoni del mare, tra i quali campeggiano i famigerati Juan de Castrillo e Arnau Aymar. I due corsari, secondo alcune indiscrezioni, navigano nei pressi di Barcellona diretti a nord. Pero Niño, senza esitazioni, organizza un equipaggio degno di una guerra e con due galee si lancia in un inseguimento frenetico lungo la costa iberica, scrutando ogni spiaggia e anfratto tra gli scogli dove le sue prede potrebbero nascondersi, fino a raggiungere la Francia. Da lì riparte verso sud, ma è obbligato a fronteggiare le tempeste infernali del canale di Corsica prima di approdare finalmente in Sardegna, dove nel frattempo i suoi bersagli sono stati avvistati. Sul l'isola, da mezzo secolo impegnata nella guerra di liberazione dal regno d'Aragona, il caos regna sovrano: mentre la povertà e la peste affamano le città e i villaggi, la classe dirigente è impegnata a risolvere una serie di incidenti diplomatici causati dalla misteriosa morte del giudice d'Arborea. Le imprese di Pero Niño, riprese per gran par te da un autentico memoriale celebrativo scritto nella prima metà del Quattrocento dal suo alfiere e intitolato opportunamente El victorial, sono diventate leggendarie e ora rivivono nel loro splendore in questo romanzo storico.

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