Vanzan Marchini Nelli-elena, Cierre Edizioni, 2022

Guardarsi da chi non si guarda

18.00
Perché la peste dopo il 1630 non entrò più a Venezia anche se continuò a imperversare negli Stati europei e nei porti mediterranei con cui la Repubblica aveva stretti rapporti commerciali? Mentre la medicina brancolava nel buio, la politica veneziana usò il pragmatismo mercantile con cui osservava merci, prezzi e monete, per monitorare i focolai epidemici attraverso canali diplomatici e spie. Il lavoro di intelligence permetteva di sbarrare l’accesso al contagio con l’isolamento di merci e persone sia infette sia sospette. Tutto ciò che entrava e circolava nei domini della Repubblica doveva essere dotato di fedi di Sanità, documenti di viaggio che permettevano di coglierne provenienza e destinazione.
Le linee guida della politica sanitaria veneziana nei confronti delle pandemie vennero sintetizzate nel monito “guardarsi da chi non si guarda”, che indicava la necessità di assumere misure preventive nei confronti di chi non ne adottava, per fede o per ignoranza. La Repubblica di Venezia attuò, così, sul lungo periodo, un sistema sanitario volto ad abbattere i rischi epidemici, difendendo la sostenibilità del proprio sviluppo mercantile.

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