Stefano Caroldi, Pendragon, 2017

La Barena dei settemorti

18.00
Venezia, seconda metà del Cinquecento. Dopo un'acqua granda che ha rischiato di sommergere completamente la città e infiltrare di acqua salata i pozzi, nei pressi delle bocche della laguna di Sant'Erasmo e di San Nicolò, vengono rinvenuti due corpi. Uno è quello di un farabutto ben noto per le sue malefatte, l'altro è il cadavere senza testa di una giovane rimasto impigliato in alcune trappole da pesca. Dell'indagine sul macabro ritrovamento, per cercare di dare un'identità alla donna, viene incaricato il dottor De Peris, medico giudeo che gode di particolari privilegi nella Dominante. Questi decide di farsi aiutare dal giovane amico Nicola Davanzo, studente di medicina che ha abbandonato lo Studio di Padova e si è stabilito nella città lagunare per poter entrare in possesso dell'ingente eredità lasciatagli dal nonno. La vicenda tragica della giovane senza testa si rivela piano piano, gettando luce su altre storie che parevano dimenticate e che riguardano molto da vicino gli stessi ''investigatori''. Tra nobili stravaganti, esotiche cortigiane, improbabili alchimisti e giocatori incalliti, la trama che il dottor De Peris e Nicola sono chiamati a ricostruire è fitta e apparentemente impenetrabile... Sino alla conclusione finale, quando ogni tessera del mosaico troverà il suo posto.

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