Tomasello Dario, Palindromo, 2021

Stretto di carta guida letteraria di una regione di confine

17.00
Stretto di carta è una guida letteraria per chi ama la letteratura in rapporto al paesaggio, un’indagine su una regione di confine e di confluenza tra due mari e tra due mondi, quello insulare e quello continentale.

Lo Stretto è un luogo votato alla difformità, alla mutevolezza, all’inarrestabile transito, al disastro (il devastante terremoto del 1908) e alla rifondazione, in un infinito incedere, tra Occidente e Oriente, tra settentrione e meridione del mondo.

È possibile riconoscere dei tratti unici, molteplici e cangianti, nel ricco, gustoso e controverso repertorio letterario costituito dalle opere di numerosi scrittori e scrittrici che hanno reso assoluta protagonista quest’area di congiunzione tra Sicilia e Calabria: da Giovanni Pascoli, Salvatore Quasimodo e Bartolo Cattafi a Stefano D’Arrigo, Gesualdo Bufalino e Vincenzo Consolo; da Corrado Alvaro, Jolanda Insana e Rocco Carbone, per arrivare ai contemporanei Emilio Isgrò, Giovanna Giordano, Guglielmo Pispisa, Filippo Nicosia e Nadia Terranova, solo per citarne una parte. Poesia, narrativa ma anche la drammaturgia di Spiro Scimone e Francesco Sframeli, Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi, Gaspare Balsamo, Tino Caspanello: è il teatro, infatti, a fornire risposte credibili a certe tensioni, rilevando antichi e nuovi rispecchiamenti nel palcoscenico d’acqua dello Stretto.
Con una introduzione di Fabio La Mantia e un contributo di Salvatore Ferlita.

Il volume contiene in allegato la Mappa letteraria dello Stretto con l’indicazione delle opere ambientate in questa regione di confine.

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