Davide Cali', Orecchio Acerbo, 2012

Mio padre il grande pirata

11.50
Un bambino innamorato del padre. Minatore emigrato in Belgio, rientra a casa solo una volta l’anno e a suo figlio porta regali di mare e racconti di tesori perduti e avventure. Suo figlio lo crede un pirata. Di più: un grande pirata che guida una nave chiamata Speranza. E chi, se non la ciurma, possono essere Tabacco, Turco, Libeccio, Barbuto, e anche il pappagallo Centolire, di cui parla sempre il papà? Sarà solo dopo un incidente in miniera che il bambino capirà la verità. Un lungo viaggio in treno verso il Belgio, e poi l’ospedale in cui ritroverà il padre ferito. E insieme una grande delusione: suo padre gli ha sempre mentito. Per fortuna è salvo, ma il grande pirata non c’è più. Alcuni anni dopo, un altro telegramma: la miniera chiude. Altro treno, altro viaggio, stessa destinazione. E, per il bambino -diventato ragazzo- la scoperta: Tabacco, Turco, Libeccio e Barbuto esistono davvero, sono i vecchi compagni del padre, e Speranza è il nome che campeggia all’ingresso della miniera. Nera come il carbone, allora il ragazzo issa sul traliccio più alto la bandiera della pirateria.

Spesso acquistati insieme

Vuoi tenerti aggiornato?

Iscriviti alla newsletter per non perdere le occasioni di incontro e approfondimento e scoprire anche libri e corsi che non ti aspettavi