Baricco Alessandro, Feltrinelli, 2022
Omero Iliade
10.00
Questo volume nasce da un grande progetto di rilettura del poema omerico destinato alla scena teatrale (progetto che si compirà nel settembre 2004).
Alessandro Baricco (forte della consulenza della traduttrice Maria Grazia Ciani) smonta e rimonta l’Iliade creando 24 monologhi + 1, corrispondenti ad altrettanti personaggi del poema e al personaggio di un aedo che ci racconta, in chiusura, l’assedio e la caduta di Troia.
In questa operazione di rilettura, Baricco ''rinuncia'' agli dei – notoriamente protagonisti, al pari degli umani, delle vicende legate alla guerra di Troia – e punta esclusivamente sulle figure che si muovono sulla terra, sui campi di battaglia, nei palazzi achei, dietro le mura della città assediata.
Tema nodale di questa sequenza di monologhi è naturalmente la guerra, la guerra come desiderio, destino, fascinazione, condanna.
Per realizzare questa operazione, teatrale e letteraria insieme, Baricco ha attinto anche all’Odissea e a quelle Iliadi apocrife che dall’antichità sono ''circolate'' insieme al testo omerico.
Ne risulta un ''concertato'' di voci che – pur nella fedeltà all’originale – rinnova e smuove la percezione delle vicende così come la tradizione scolastica ce le ha passate.
Come accade sempre con Alessandro Baricco quando s’avvicina a un testo, per penetrarlo o semplicemente per farcene intendere le risonanze interne, anche qui – o qui in modo più deciso e forte che altrove – avvertiamo un intenso sapore di attualizzazione, riviviscenza, urgenza (anche morale e civile).
Sapore confermato da un breve ''saggio sulla guerra'' che chiude il volume.
Alessandro Baricco (forte della consulenza della traduttrice Maria Grazia Ciani) smonta e rimonta l’Iliade creando 24 monologhi + 1, corrispondenti ad altrettanti personaggi del poema e al personaggio di un aedo che ci racconta, in chiusura, l’assedio e la caduta di Troia.
In questa operazione di rilettura, Baricco ''rinuncia'' agli dei – notoriamente protagonisti, al pari degli umani, delle vicende legate alla guerra di Troia – e punta esclusivamente sulle figure che si muovono sulla terra, sui campi di battaglia, nei palazzi achei, dietro le mura della città assediata.
Tema nodale di questa sequenza di monologhi è naturalmente la guerra, la guerra come desiderio, destino, fascinazione, condanna.
Per realizzare questa operazione, teatrale e letteraria insieme, Baricco ha attinto anche all’Odissea e a quelle Iliadi apocrife che dall’antichità sono ''circolate'' insieme al testo omerico.
Ne risulta un ''concertato'' di voci che – pur nella fedeltà all’originale – rinnova e smuove la percezione delle vicende così come la tradizione scolastica ce le ha passate.
Come accade sempre con Alessandro Baricco quando s’avvicina a un testo, per penetrarlo o semplicemente per farcene intendere le risonanze interne, anche qui – o qui in modo più deciso e forte che altrove – avvertiamo un intenso sapore di attualizzazione, riviviscenza, urgenza (anche morale e civile).
Sapore confermato da un breve ''saggio sulla guerra'' che chiude il volume.