Dougla Botting, Odoya, 2012

Epopea dei pirati

18.00
Il pirata Charles Bellamy si vantava un giorno della propria indipendenza, ''Sono un principe libero'' affermò rivolto al capitano di una nave mercantile. L'affermazione per l'epoca non era priva di fondamento, Bellamy visse il periodo di massimo splendore della pirateria, quando i mari erano gremiti di migliaia di briganti che si dedicavano ad attività non molto dissimili dalla guerra. Il periodo durò trent'anni appena, i pirati infierirono a tal punto sul commercio marittimo che misero in pericolo non solo i normali scambi, ma l'intera economia di interi paesi. Per i pirati, tutti gli uomini erano nemici e ogni veliero una buona preda. Quelli più temibili arrivarono ad ammassare ricchezze enormi, e raggiunsero una potenza tale che le loro gesta divennero leggendarie quando erano ancora in vita: Barbanera, un mostro di crudeltà che obbligò un prigioniero a cibarsi delle proprie orecchie, labbra e naso; il capitano Kidd, che appese per le braccia un intero equipaggio sotto il sole tropicale per costringerlo a rivelare il nascondiglio del suo bottino colmo d'oro; Henry Every, che rapì la figlia del Gran Mogol delle Indie, di cui si innamorò e che finì per sposare. Chi furono dunque questi uomini, per quale motivo irruppero all'improvviso sulla scena mondiale, come incontrarono il loro destino? Questo saggio presenta una carrellata di eventi storici che per secoli ci hanno affascinato e di personaggi che suscitano le più diverse sensazioni e sentimenti, dall'orrore all'ammirazione.

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