Alessandro Vanoli, Feltrinelli, 2019
Strade perdute
9.50
Storie di mondi lontani nel tempo e nello spazio, di pellegrinaggi a piedi e di navigazioni eroiche rivelano che per conoscere le nostre radici europee dobbiamo spingerci verso luoghi remotissimi. Per scoprire chi siamo dobbiamo metterci in viaggio.
In questo secolo dove tutto si è fatto sempre più vicino e immediato, crediamo che il centro del mondo sia quello che vediamo intorno a noi, a portata di smartphone. L'unica dimensione in cui viviamo davvero, quella che conta, è il nostro presente. E così la storia ha cominciato a parlarci sempre meno. Molto tempo fa, invece, la storia fu parte del mondo e della vita. Chi si inerpicava per sentieri rocciosi, navigava per mare o cavalcava per gli altipiani asiatici, faceva al tempo stesso geografia e storia. Allora, se vogliamo sperare che il passato torni a fare parte della nostra vita, è necessario ricominciare a mettersi in viaggio. Con le storie di Alessandro Vanoli percorriamo a piedi l'antica via di commercio e di guerra che ha condotto i persiani nel Mediterraneo, a dorso di cammello arriviamo alla Grande muraglia lungo le vie delle spezie, per i sentieri della Francigena incontriamo i viaggiatori che si recarono all'incoronazione di Carlo Magno e infine con il treno prendiamo la rotta transiberiana, mentre intorno la Rivoluzione d'ottobre cambia per sempre la nostra storia. Queste strade perdute sono segnate dai passi di personaggi noti e ignoti, ciascuno capace di farsi portatore di una pietra miliare nella mappa mondiale delle nostre radici europee. Compongono la rete dei percorsi delle lingue e delle culture che si sono mescolate nei secoli. Così, di ritorno da queste avventure, scopriamo che la storia del Vecchio continente si sviluppa lungo assi che sconfinano lontanissimo nel tempo e nello spazio. E facciamo esperienza delle nostre radici, che sono antiche, profonde e soprattutto estremamente larghe.
In questo secolo dove tutto si è fatto sempre più vicino e immediato, crediamo che il centro del mondo sia quello che vediamo intorno a noi, a portata di smartphone. L'unica dimensione in cui viviamo davvero, quella che conta, è il nostro presente. E così la storia ha cominciato a parlarci sempre meno. Molto tempo fa, invece, la storia fu parte del mondo e della vita. Chi si inerpicava per sentieri rocciosi, navigava per mare o cavalcava per gli altipiani asiatici, faceva al tempo stesso geografia e storia. Allora, se vogliamo sperare che il passato torni a fare parte della nostra vita, è necessario ricominciare a mettersi in viaggio. Con le storie di Alessandro Vanoli percorriamo a piedi l'antica via di commercio e di guerra che ha condotto i persiani nel Mediterraneo, a dorso di cammello arriviamo alla Grande muraglia lungo le vie delle spezie, per i sentieri della Francigena incontriamo i viaggiatori che si recarono all'incoronazione di Carlo Magno e infine con il treno prendiamo la rotta transiberiana, mentre intorno la Rivoluzione d'ottobre cambia per sempre la nostra storia. Queste strade perdute sono segnate dai passi di personaggi noti e ignoti, ciascuno capace di farsi portatore di una pietra miliare nella mappa mondiale delle nostre radici europee. Compongono la rete dei percorsi delle lingue e delle culture che si sono mescolate nei secoli. Così, di ritorno da queste avventure, scopriamo che la storia del Vecchio continente si sviluppa lungo assi che sconfinano lontanissimo nel tempo e nello spazio. E facciamo esperienza delle nostre radici, che sono antiche, profonde e soprattutto estremamente larghe.